(1483 ca. - 1536)
Figlia naturale di papa Giulio II, nacque da Lucrezia Normanni poi moglie di Bernardino De Cupis, maestro di casa Della Rovere (P. Litta, Le famiglie celebri italiane - Della Rovere, tav. III; Orsini di Roma, tav. XXVII). Durante la sua giovinezza dimorò in palazzo de Cupis a piazza Navona, successivamente si traferì a Savona. Nel 1504, pochi mesi dopo l’elezione del padre a pontefice, tornò a Roma (M. Frettoni, ad vocem Felice della Rovere, in DBI, vol. 37, 1989, pp. 337-338).
Nel 1506 sposò Giangiordano Orsini, signore di Bracciano, già vedovo di Maria Cecilia d’Aragona, figlia naturale del re Ferdinando di Napoli. Dal matrimonio con l’Orsini nacquero quattro figli: Giulia, Francesco abate di Farfa, Clarice e Girolamo, padre di Paolo Giordano I duca di Bracciano (C. Murphy, The Pope’s Daughter: The Extraordinary Life of Felice della Rovere, Oxford 2005). Nel 1509 Felice acquistò il castello di Palo (comune di Ladispoli, RM), oggi di proprietà della famiglia Odescalchi (C. Murphy, Felice della Rovere..., pp. 111–122).
La sua figura giocò un ruolo determinante nella risoluzione della disputa familiare favorendo la pacificazione tra il papa Della Rovere e la famiglia Orsini, che inizialmente si era schierata con la fazione antipapa a Venezia. "De gentile ingegno e dedita a lettere e a le antichità" Felice riuscì anche a creare un’industria di arazzi a Bracciano (P. Litta, Le famiglie celebri italiane - Della Rovere, tav. III; Orsini di Roma, tav. XXVII; Borsari, Ojetti, Il castello di Bracciano, p. 26; Murphy, The Pope’s Daughter, pp. 169–71).