Storica dell’arte
Belinda Granata si è laureata in Lettere, indirizzo storico artistico, nel 1998 e specializzata, nel 2004, presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte Medioevale e Moderna, dell’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha conseguito, nel 2008, anche il titolo di dottore di ricerca in “Strumenti e Metodi per la Storia dell’Arte”, con una tesi sulla collezione del cardinale Alessandro Peretti Montalto, pubblicata nel 2012 da Campisano Editore (Le passioni virtuose. Collezionismo e committenze artistiche a Roma del cardinale Alessandro Peretti Montalto (1571-1623).
Dal 2003 al 2012 è stata collaboratore esterno della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Lazio e della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma.
Nel 2012 è stata borsista nell’ambito di un seminario di studi dottorali dell’École Française de Rome (in collaborazione con l’École Normale Supérieure, Paris, l’Università Paris-7 “Denis Diderot”, l’Institut d’Histoire Moderne et Contemporaine, CNRS École Normale Supérieure Paris, la Fraternita dei Laici di Arezzo, Università di Siena e Istituto storico italiano per il Medioevo), dal titolo Fonti per la storia dell’economia (secoli XIII-XVII). Il prezzo delle cose: valutare, pagare, contare”, con la ricerca Economia e arte: comperare e collezionare quadri nella Roma di primo Seicento.
Dal 2015 al 2016 è stata borsista presso il dipartimento di Lettere Arti e Scienze Sociali dell’Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara con incarico di ricerca nell’ambito del progetto FIRB dal titolo Gli Orsini e i Savelli nella Roma dei papi. Arte e mecenatismo di antichi casati dal feudo alle corti barocche europee, coordinato da Cecilia Mazzetti di Pietralata, finanziato dal MIUR, Futuro in Ricerca 2013. Attualmente ha un contratto di collaborazione presso la stessa Università per completare il progetto FIRB.
Ha pubblicato numerosi saggi e articoli con particolare attenzione al collezionismo nel Seicento, ai cantieri decorativi nei palazzi di Roma e alla pittura di paesaggio tra Bologna e Roma.